Gruppi della resistenza
Attività, forze, status, controllo e amministrazione
dei Gruppo Partigiani. N. Italia
Relazione su Piemonte e Liguria
Ottobre 44/ Gennaio Febbraio 45
Relazione su Piemonte e Liguria
a cura del Capitano G.K. Long, U.D.F., artista di guerra
Aggregato alla missione FLAP
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In qualità di artista di guerra, ma inesperto nel lavoro della Special Force n° 1, questo rapporto deve essere considerato necessariamente quello di un non addetto. Le informazioni erano state raccolte en passant, a voce e nessuno dei dati o delle statistiche può essere garantito, perchè non c'era modo di verificarli.
L'area del Piemonte è stata coperta completamente da rapporti archiviati dal Capitano Lees, così, a parte alcune osservazioni personali su quest'area, io mi concentrerò sulla posizione in LIGURIA.
VIA DI FUGA 27 settembre 1944 lasciarono il quartier generale del FLAP vicino a PREA le seguenti persone:
Capitano LEES In comando MORTON Corrispondente di Guerra
Capitano LONG Artista di Guerra
Tre aviatori dell'U.S.A. Air Force
Quattro ex prigionieri di guerra (britannici), e due delegati italiani.
E le guide italiane sotto NINO, uno dei luogotenenti del Capitano CORSA.
La squadra seguì il percorso segnato sulla mappa allegata.
Dopo dieci ore di marcia da PREA a MONGIOIE (2,630 metri), la squadra giunse al quartier generale della divisione Garibaldi (LIGURIA) a PIAGGIA (N.B. La prima neve stava cadendo sulle montagne durante la nostra traversata ed i Partigiani ci fecero notare che da quel momento in poi la traversata di questo passo sarebbe stata estremamente difficile in inverno). La squadra dormì al quartier generale della divisione e proseguì la mattina seguente attraverso M. COLLARDENTE fino a COLLA LANGAN (LUNGHUN nel testo originale), una marcia di sette ore. Qui è situato il quartier generale della 5° Brigata Garibaldi: da qui la squadra viaggiò su di un autocarro fino a PIGNA.
A PIGNA il Capitano LEES decise di dividere la squadra e ripartì la mattina seguente coi due delegati italiani ed un ex prigioniero di guerra, Fred DOBSON. Il Capitano LEES mi tenne informato con annotazioni sui suoi movimenti nei tre giorni successivi e raccomandò che a causa della sua assenza fino al momento in cui avrebbe scritto di trovare un percorso attraverso le linee via FANGHETTO ed OLIVETTA, avrei dovuto prendere la guida italiana del Capitano CORSA, NINO, e provare un percorso più settentrionale. Conosciuto da questa guida e che avrebbe comportato la traversata delle ALPI MARITTIME nelle vicinanze di TENDA.
Durante il periodo di attesa a PIGNA il comandante dei Partigiani della zona noto come LEO ci parlò della possibilità di passare in FRANCIA in barca da VENTIMIGLIA e suggerì di inviare uno dei suoi uomini sulla costa per fare delle indagini. Io informai gli altri dei due percorsi (via Tenda con NINO e la possibilità del percorso in BARCA). Alcuni prigionieri di guerra preferirono il percorso via TENDA che sembrava il più definito e fu perciò deciso di dividere ancora la squadra. La mattina seguente quattro prigionieri di guerra partirono con NINO sulla strada per TENDA.
I seguenti rimasero a PIGNA per attendere notizie della barca. Il Corrispondente di Guerra Paul MORTON, il Sergente (Artigliere dell'aria) Bob LA ROCHE dell'U.S.A. Air Force, l'ex prigioniero di guerra Pte William Mc Clelland, delle Guardie Scozzesi, ed io. ulteriori due giorni di attesa la guida ritornò con la notizia che una barca stava aspettando a VENTIMIGLIA. Alle 6 di sera del partimmo per ROCCHETTA dove giungemmo dopo quattro ore di marcia. Ripartimmo di nuovo a mezzanotte con la guida PIERINO LOI che ci diresse attraverso la parte principale delle postazioni armate tedesche raggiungendo la periferia di VENTIMIGLIA dopo sei ore di marcia. Qui rimanemmo in un piccolo riparo dietro alla casa dei genitori della guida. Incontrammo il figlio del pescatore proprietario della barca il quale delineò la posizione dei tedeschi ed il nostro percorso attraverso la città. Noi avevamo viaggiato da PIGNA in vestiti civili e siccome stava piovendo dalle 6 di sera quando dovemmo attraversare la città, potemmo indossare dei sacchi sulla testa nel modo in cui lo facevano i contadini, il che si aggiunse al nostro travestimento. Camminammo 2-3 chilometri lungo la strada principale che costeggia il fiume ROIA ed attraversammo il ponte nella città vecchia passando oltre le sentinelle tedesche senza sollevare il minimo sospetto ed andando alla casa del pescatore sulla spiaggia. Qui rimanemmo dalle 7 di sera fino a mezzanotte. Il pescatore ed un amico si offrirono volontariamente di accompagnarci per cui fummo molto fortunati perchè non sapevamo niente della costa nè di come maneggiare una barca a remi. A mezzanotte portammo la barca (lunga approssimativamente 14 piedi con quattro remi) per una strada e giù attraverso la spiaggia di ciottoli - l'unica area non minata – fino al mare. I pescatori ci portarono vogando, senza ulteriori incidenti, in 3 ore e mezza a Monte Carlo (MONACO) dove sbarcammo e ci arrendemmo alla guarnigione F.F.I. La mattina seguente guidammo fino a Nizza e facemmo rapporto al Maggiore H. GUNN delle Forze Speciali n.4.
(a) A Nizza informammo il Colonnello BLYTHE del quartier generale della task force della settima armata americana circa la squadra dei quattro prigionieri di guerra che ci avevano lasciato per TENDA. Fino a quel momento non era arrivata nessuna loro notizia attraverso le pattuglie americane in quell'area.
(b) I pescatori erano in grado di fornire informazioni preziose alla Sezione di Interpretazione Fotografica del quartier generale americano sulla Forza Tedesca, posizioni delle armi, campi minati, ecc. a VENTIMIGLIA. (Mr. Paul Morton ha i nomi e i documenti di questi due uomini che darà senza dubbio alla Rappresentativa delle Forze Speciali n.1 con P.W.B. a Roma). Questi uomini furono poi consegnati dal Maggiore GUNN al Capitano Jones, Esercito Americano a Nizza.
(c) PIERINO LOI, la guida procurata da LEO, mise su un'operazione straordinaria e non perse nemmeno una volta la pista durante le sei difficili ore di marcia da ROCCHETTA a VENTIMIGLIA.
I pescatori sono sicuri che questo percorso (Ventimiglia - Monaco o Mentone) potrebbe essere usato con successo in entrambi i sensi. Essi affermano che si potrebbero evacuare da VENTIMIGLIA fino a venti persone alla volta se fosse disponibile un'imbarcazione più grande. Ciò vedemmo ed annotammo, e si può attestare che i pescatori condussero a termine il loro piano di evacuazione senza alcuna deviazione. Noi non potemmo parlare troppo forte del modo in cui avevano gestito tutto il piano dal momento in cui abbiamo lasciato il rifugio nella periferia della città fino al nostro sbarco a Monaco.
FORMAZIONI PARTIGIANE
A. DIVISIONI BADOGLIANE - area del PIEMONTE
(a) Forza – referente Maggiore TEMPLE.
(b) Armi - Durante il breve periodo in cui eravamo con la Divisione del Maggiore MAURI furono ricevuti una sessantina di lanci col paracadute (presumibilmente da Algeri e a causa della Croce di Lorena erano in origine destinate alle bande armate dei Maquis). Sono stati ricevuti mitragliatrici Browning calibro 12.30 insieme ad oltre 100 fucili. Fu la prima volta che in quest'area vennero lanciate delle mitragliatrici Browning.
Per la 3° Div. Alpini. - referente Maggiore TEMPLE.
(c) Organizzazione - referente Maggiore TEMPLE.
(d) Politiche - Dal Maggiore MAURI ci fu dato di capire che la Div. non era politicamente e puramente interessata a combattere i Fascisti e i tedeschi. Tuttavia sia il Maggiore MAURI sia i suoi ufficiali, erano fortemente critici nei confronti dei Garibaldini che affermavano essere Bolscevichi ed Anarchici. Paul MORTON chiese a MAURI se la situazione non era poi la stessa dei partiti politici con il suo gruppo a rappresentare il partito al potere ed i Garibaldini all'opposizione e lui ammise che politicamente il suo gruppo si sentiva rappresentato dal partito al potere.
(e) Piani – referente Maggior TEMPLE.
(f) PERSONALITÀ
Maggiore MAURI: Colto, con un retroterra culturale da ufficiale di Reggimento italiano in rotta. Personalità forte con maniere studiate e ostenta una certa affettazione nel vestire. Si muove sempre con una guardia del corpo personale un giovane di leva che porta una sciarpa verde, il suo colore preferito... La sua personalità ha influenzato le intere divisioni che sono vestite con più colori rispetto alle altre bande (molto simili ai modi dei Realisti-Cromwelliani di cui riflettevano in qualche modo la visione politica).
Capitano CORSA: Nei modi e nell'apparenza all'opposto del Maggiore MAURI. Veste semplicemente degli abiti da battaglia britannici. Modi quieti, più professionale che soldatesco. Comanda i suoi uomini più con la sua testa che con la sua personalità.
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B. DIVISIONI GARIBALDINE: Area del Piemonte
(a) Forza – Riferirsi al rapporto del Capitano LEES.
(b) Armi – Referente Capitano LEES. Questi gruppi hanno avuto, fino al momento del nostro arrivo con loro, 2 aerei catturati e perciò erano equipaggiati con un certo numero di Stens ed avevano una quantità di plastica ed altri materiali ottenuti dalla demolizione.
Organizzazione - Durante il breve periodo del nostro soggiorno con loro l'organizzazione sembrava buona. La disciplina era severa ed erano tutti bene informati sulle posizioni del nemico e sulla sua forza, ecc.
(d) la Disciplina - Le commissioni politiche che abbiamo incontrato erano fortemente comuniste nelle loro opinioni ma non raggiunsero più di un successo medio come propagandisti - erano della varietà "fuori-dal-mondo" come si ritrova fra i circoli comunisti. Dovunque. Nell'insieme i Garibaldini erano meno critici dei BADOGLIANI di quanto fossero invidiosi della loro maggiore abbondanza di scorte di armi.... Essi capirono solo vagamente la posizione del Maggiore TEMPLE come B.L.O. (British Liaison Officer-Ufficiale di Collegamento Britannico n.d.r.)- non capirono il suo ruolo e nella maggior parte dei casi lo considerarono come un ex prigioniero di guerra.
La maggior parte degli Ufficiali di questa Divisione sono stati imprigionati almeno una volta per ragioni politiche dal Regime Fascista. Una percentuale molto piccola della truppa di questi partigiani è di comunisti attivi ma sono di sicuro dei patrioti che si sono arruolati nella banda LOCALE che è quella dei GARIBALDINI.
Molti di questi partigiani portano una Stella Rossa con un centro Verde e Bianco.
(e) i Piani - dissero poco ma negarono l'accusa dei Badogliani secondo cui avrebbero nascosto delle armi per un colpo di stato in un periodo successivo. Non avevano armi sufficienti per una protezione adeguata come era necessario. Stavano progettando attivamente di colpire il nemico in ogni momento possibile. Il Capitano LEES ed io vedemmo una di tali azioni che ebbe successo.
(f) Personalità - NANNI (pseudonimo) leader di questa Divisione di Garibaldini. Nato - Asmara, Eritrea. Frequentò l'Università di Torino ottenendo la laurea in ECONOMIA. Veste molto semplicemente e ha modi quieti. Parla un po' di inglese e meglio il francese. Spicca come leader del Gruppo. Dice che desidera ritornare in Africa dopo la guerra. Mi è sembrato avere una solida idea della posizione dell'Italia nel dopoguerra. Ansioso di conoscere quale sarebbe l'atteggiamento degli Alleati nel permettere all'Italia di riattivare le sue industrie pesanti, ed anche interessato al definitivo trattamento dei Partigiani da parte degli Alleati.
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C. DIVISIONE GARIBALDINI (AREA LIGURIA)
(a) Armi - Molto poco equipaggiati con fucili Italiani, pochi LMG BREDA, granate e molti mortai da 81 mm catturati. A PIGNA il giorno prima di andar via fui informato che ora avevano 5 (vecchi) pezzi da campo da 75 mm (Italiani) in ordine per funzionare (erano stati presi da una vecchia caserma qualche tempo prima) non li vidi in prima persona. Durante il periodo in cui fui in LIGURIA vidi solamente uno STEN. La Divisione aveva poco o niente esplosivo e certamente NON del plastico. Non hanno mai ricevuto un lancio paracadutato. Mi informarono che erano stati avvertiti dal sistema in codice della BBC di aspettarne due, ma che questi non si erano materializzati.
(b) Forza - L'area coperta da questa Divisione è popolata in modo più sparso rispetto all'area piemontese occupata dalla 9° Divisione Garibaldini. LEO che è comandante a PIGNA disse 1,500 - 2,000 ma in questo numero molti sarebbero armati solo di una pistola. La loro posizione è molto simile a quella dei movimenti partigiani un po' dappertutto, cioè: più ci sono ARMI più ci sono PARTIGIANI effettivi. La maggior parte degli uomini disponibili sono con la Divisione ma se disarmati vengono utilizzati come vedette ed altre mansioni simili.
(c) Organizzazione. Ragionevolmente buona in considerazione della mancanza di armi e di contatti con il mondo esterno. La situazione del cibo, essendo la Liguria situata tra le pianure ed il mare, è seria. Gli abitanti delle città di PIAGGIA (PIGGIA nel testo originale), PIGNA e TRIORA stanno vivendo, in gran parte, di patate. Il pane è razionato ad una pagnotta di approssimativamente 300 grammi al giorno. La scarsità di cibo rende difficile l'organizzazione ed il Comandante della Divisione, CURTO, tiene il maggior numero possibile di partigiani sulle colline. L'organizzazione in Piemonte è più facile essendoci maggior disponibilità di cibo. Il Corrispondente di Guerra, Paul Morton, ha portato a Roma una copia di un opuscolo di quattro pagine stampato e distribuito da questa Divisione di Garibaldini che può far più luce sia sulla loro organizzazione sia sulle loro politiche.
(d) Politiche Il tempo che passammo al quartier generale di CURTO a PIAGGIA mi fu insufficiente per raccogliere molte impressioni sugli interessi politici. Avevamo terminato una marcia di dieci ore e ci interessammo principalmente a discutere del percorso per uscire in Francia. Molti uomini del quartier generale della Divisione erano certamente molto informati in politica ma il nostro soggiorno fu troppo breve per consentirci l'opportunità di arrivare a qualsiasi conclusione. A PIGNA dove passammo approssimativamente una settimana, posso dire che i Partigiani mostrarono pochi o nessun segnale di un interesse comunista attivo. Né il Comandante militare, Leo, o il Commissario - o ancor più il "Sindaco della Città'', MUSSO, parlò con forte gergo comunista né fece alcun uso della stella rossa coi colori nazionali. Questo gruppo non è certamente Monarchico, ma è piuttosto più Patriottico che altro.
(e) Piani – Affermano che con maggiori armamenti potrebbero scacciare il nemico da VENTIMIGLIA sulla costa a SAN REMO e anche oltre – Questo lo ritengo forse un po’ esagerato (this I took with a pinch of salt, nut - letteralmente : questo ho preso con un pizico di sale, noce) ciònonostante potrebbero fare ben di più sotto forma di attacchi aggressivi e demolizioni se forniti di materiali.
(f) Risultati. Far riferimento all'opuscolo pubblicato dalla Divisione - Anche le note di Paul Morton.Abbiamo capito che le seguenti operazioni sono state condotte un paio di settimane prima del nostro arrivo a PIGNA.
(a) La liberazione di 300 prigionieri politici dal carcere (nel testo originale c'è scritto goal, ma si crede che intendesse scrivere gaol che significa appunto carcere) di SAN REMO. Qui i Partigiani in uniforme Fascista raggiunsero l'ingresso del carcere con un trucco. A quel tempo c'erano molto pochi Tedeschi nella città.
(b) L'imboscata ad un autocarro tedesco che viaggiava tra VENTIMIGLIA e SAN REMO e la cattura di un archivio contenente documenti (circa 100 pagine di testo) e piani relativi ai
campi minati (terre minate) sulle spiagge e alle fortificazioni litoranee, alle posizioni delle M.G., al raggio d'azione e ai campi da fuoco ed ai cavi telegrafici lungo la principale strada costiera da SAN REMO ad IMPERIA e lungo la strada IMPERIA - PIEVE. I due ufficiali Tedeschi e gli O.R. (O.R. potrebbe significare other ramks, altri graduati) che viaggiavano sull'autocarro vennero allontanati ed in seguito fucilati. Questi piani sono attualmente a PIGNA e possono essere ottenuti sia dai Comandanti LEO o MUSSO o da GUILDO (sarà GUIDO o GILDO?) LITTARDI all'Albergo Commercia (Commercio?). Noi ritenemmo di portare questo archivio con noi ma in secondo momento pensammo che sarebbe stato protetto solo da Sanremo e quindi era più sicuro lasciarlo nelle mani dei Partigiani. Era impossibile farne una copia a causa della natura intricata delle mappe.
(c) La diffusione di ponti e strade nelle aree di PIGNA - TRIORA - PIAGGIA. L'esatta ubicazione è stata consegnata agli Americani a Nizza e al Maggiore H.GUNN, No.4 S.F. a Nizza.
(d) Prima del nostro arrivo le forze Tedesche e Fasciste operanti da ISOLABONA e DOLCEAQUA avevano tentato 3 volte senza successo di entrare a PIGNA. Durante il terzo attacco riuscirono a prendere un villaggio molto vicino a PIGNA situato nella stessa valle. Lo saccheggiarono e bruciarono. Durante il nostro soggiorno vennero fatti ulteriori due tentativi.
Come per il morale della 5° Brigata Partigiani che opera in questa area PIGNA - COLLA - LANGAN (quartier generale della Brigata) La storia dell'ultimo attacco è un'indicazione interessante: per mezzo di un civile, i Tedeschi inviarono un ultimatum che diceva che avevano 300 granate per i partigiani se non si fossero ritirati da PIGNA. I partigiani rifiutarono di assentire ed a mezzogiorno i Tedeschi cominciarono ad aprire il fuoco dalle colline che circondano PIGNA. Continuarono così durante il resto del giorno e ad intervalli durante la notte, e per tutta la mattina seguente. Usando air bursts (bombe “shrapnel”, che esplodono in aria) (88 mm) e granate italiane di circa 81 mm tentarono di mettere fuori combattimento le postazioni Partigiane la cui posizione avevano saputo attraverso una spia Fascista. Durante questa operazione un partigiano fu ferito in un piede da una scheggia. Alle 13 i Tedeschi attaccarono, ma entro le 16 si ritirarono lasciando molti feriti e due morti.
I Partigiani in quest'area sono armati con fucili e hanno 5 Breda LMG. In tutta l'operazione i partigiani si comportarono con calma risparmiando il loro fuoco (senza dubbio a causa della carenza di munizioni). Il giorno seguente si rivalsero attaccando ISOLABONA e catturando 2 mortai da 71 mm con diverse casse di bombe.
PERSONALITÀ
CURTO - Divisione di O/C
Non posso fare affermazioni riguardo a quest'uomo perchè lo incontrai solo per un breve periodo e non ero nelle condizioni adatte dopo dieci ore di marcia per farmi un'opinione di lui. Conoscendo i suoi altri ufficiali a PIGNA e COLLA LANGAN (sempre LANGUN nel testo) credo che si sia molto raccomandato con loro perchè in tutti i gruppi di partigiani ci sia leader solo in virtù della propria capacità - non c'è nessun Ufficio di Guerra per nominarlo e tenerlo nella sua posizione. Paul MORTON che lo ha intervistato a lungo, dovrebbe essere capace di dare ulteriori informazioni.
il comandante 0/C della 5° Brigata a COLLA LANGAN, ha una buona reputazione ed è stato tra i primi nella formazione di questo gruppo di partigiani. E' stato prigioniero politico. Personalità forte e diretto. Veste semplicemente. Gode del rispetto di tutti nell'area. Severo nella disciplina. Nome con Paul MORTON. Età, approssimativamente 40.
LEO - Comandante Militare PIGNA.
Uomo semplice e diretto. Personalità forte. Popolare tra la gente così come tra i partigiani. Pianifica tutte le operazioni condotte dal suo gruppo. Non parla molto. Ha fatto dei progetti precisi per la nostra fuga. Non promette nulla che non possa fare. Non eccitabile. Ora veste abiti da guerra britannici che gli abbiamo dato io e il Capitano LEES. Ansioso di attaccare i tedeschi. Chiesto se possibile ottenere un collegamento radio con gli Alleati e anche armi automatiche ed esplosivi. È ben equipaggiato con mappe a grande scala del suo distretto. Età 35/40.
4. ORME - Commissario (Sindaco della città di Pigna?) Prigioniero Politico. Pioniere partigiano con Leo. Intelligente e coraggioso. Rivendica di essere un Nazionalista piuttosto che un Comunista. Età 30/35. Asserisce che gli uomini di MAURI hanno tentato di ucciderlo. Incaricato del gruppo che tende le imboscate ai camion tedeschi e cattura gli archivi dei campi minati.
GUlDO LITTARDI: Età 32. Ha lavorato a Londra per 8 - 10 anni. Parla bene l'inglese e funge da nostro Interprete. Suo cugino vive a San Remo ed è la Guardia di Confine che lavora nelle fortificazioni della Frontiera Italo-Francese. Sarebbe utile dopo l'occupazione Alleata per l'A.M.G. Durante il Fascismo ha fatto propaganda per gli Alleati. Opera come partigiano.
POPOLAZIONE IN GENERALE
(a) MORALE
Come è da aspettarsi la preoccupazione principale della popolazione è quando finirà la guerra. Le vittorie Alleate li hanno rincuorati notevolmente e le attività dei partigiani nelle loro immediate vicinanze hanno fatto molto per screditare il mito dei TEDESCHI. Io penso che il morale debba essere molto migliore rispetto ad un anno fa.
(b) ATTEGGIAMENTO VERSO I PARTIGIANI
Non hanno alternative al sostenere i partigiani. Nondimeno la popolazione è di tutto cuore dietro al movimento. Anche se significa la possibilità di vedere bruciare le proprie case e saccheggiare le loro proprietà. Come la maggior parte dirà - “ora noi siamo liberi di parlare e abbiamo una giusta condivisione di quello che sta capitando. Sotto i Fascisti c'era la Gestapo e nessuna condivisione o qualcosa di simile". Essi aiutano prontamente i partigiani con tutto il cibo e le informazioni che hanno.
(c) ATTEGGIAMENTO VERSO GLI ALLEATI
Questo può essere valutato soprattutto dal loro trattamento nei confronti degli ex prigionieri di guerra ed aviatori che sono stati scarcerati in queste aree. La maggior parte dei prigionieri è d'accordo che la popolazione in generale ha fatto molto per loro così come poteva, dando ovunque possibile alloggio, vestiti e cibo ed aiutandoli ad uscire dalle mani dei Tedeschi e dei Fascisti. Penso che i BLO concorderanno che sono stati trattati estremamente bene da tutti quelli che hanno incontrato. Le persone sono generose ed ansiose di rispondere ai loro primi atti da nemici. Le trasmissioni ed i notiziari della B.B.C. sono ascoltate regolarmente.
(d) ATTEGGIAMENTO VERSO i TEDSCHI e i FASCISTI
Qui non è altro che odio. La propaganda nemica è ancora buona ed in una certa misura continua a credere che il nemico possa ancora tirar fuori dalla sua manica qualche ultima arma segreta. Il discorso di Mussolini che minaccia l'uso ad ottobre da parte del nemico di un raggio mortale che immobilizzerà le forze aeree e meccaniche degli alleati ha fatto presa sulla mente delle fasce più semplici della comunità. La parola TEDESCHI suscita ancora paura, ma in generale l'italiano medio incomincia a capire che è solo una questione di tempo prima che il nemico dovrà sgomberare da queste aree. Sotto tutti gli aspetti il futuro del Fascista è senza speranza. Il sentiero di rovine che i Repubblichini hanno lasciato dietro di loro non sarà mai dimenticato. La popolazione li odia ma senza la traccia di rispetto che invece ancora porta per l'efficienza e la forza di combattimento dei Tedeschi. Il Fascista è lo sciacallo e come tale è detestato.
LE POLITICHE
Le persone al momento non sono particolarmente interessate alla politica. Naturalmente sono apprensive riguardo ciò che succederà dopo la guerra ma siccome non hanno i mezzi per stabilire il loro futuro si stanno occupando delle solite domande su quanto presto finirà la guerra, quanto cibo hanno e le chiacchiere della vita quotidiana. Io dubito che i contadini e la gente dei villaggi di questa zona si siano mai veramente interessati di politica – tutta l'ascesa del Fascismo sembra indicare un'apatia politica da parte della maggioranza. Per quel che ho osservato al momento non ci sono indicazioni che sia in atto un movimento politico generale attuale. Fra i due raggruppamenti partigiani, Garibaldini da un lato e Badogliani dall'altro, non c'è un gran perduto amore, specialmente fra i capi, ma fra la truppa (roand and file = righe e file) non c'è nulla che indichi alcun scisma attivo o ribellione tra questi due gruppi. A PIGNA un partigiano Garibaldino mi disse che suo fratello era con MAURI. Io chiesi se era perché fosse a favore dei Badogliani. Il partigiano si imbarazzò e poi sorrise dicendo, "NO, lui vive da quelle parti e una banda è buona come un'altra per uccidere il nemico".
IL CIBO
In Piemonte il cibo sembra abbondante nelle aree controllate dai partigiani e viene ripartito su scala comunale dal capo della banda. I rapporti indicano che nelle città più grandi, e, specialmente a Torino, la situazione divenne veramente seria con l'avvento dell'inverno. Nelle città occupate dal nemico il mercato nero sembra essere incoraggiato. I partigiani fanno scorrerie in queste città e lungo le vie di approvvigionamento del nemico alla rierca di merci come il sale, lo zucchero, il tabacco ed il grano. Per molte settimane a venire i frutti saranno ancora abbondanti. Al quartier generale del Maggiore Teeple ci siamo alimentati estremamente bene con abbondanza di carne, pasta ed uova. La farina in quest'area è bianca.
In LIGURIA la situazione è totalmente diversa. Tagliando dalle pianure fertili verso le montagne, e con le forze Tedesche sia lungo la costa che lungo le principali vie di comunicazione, ci sono molte carenze. A PIAGGIA e specialmente a PIGNA la dieta quotidiana media dei Partigiani e della popolazione civile è uno stufato di patate - talvolta con l'aggiunta di carne, circa 300 grammi di pane marrone fatto con la pula del grano e frutta di stagione. Delle persone hanno un po' di riso ma non c'è PASTASCIUTTA (pasta asiuta nel testo originale). Se c'è un po' di latte viene messo da parte per i bambini. Non c'è burro ma una certa quantità di formaggio di latte di capra. Il miele è a 280 lire il chilo e l'olio è più prezioso del denaro. Il tabacco è in pratica introvabile. I bambini sono la principale fonte di preoccupazione per la popolazione e i partigiani come loro sono di certo sottonutriti. La posizione di VENTIMIGLIA è aggravata dai bombardamenti, disorganizzando così la distribuzione. In inverno e se gli Alleati non avranno il possesso di quest'area la situazione diventerà seria.
FORNITURE MEDICHE.
L'area del Piemonte è ancora ragionevolmente in una buona posizione per i lanci paracadutati contenenti una buona quantità di forniture mediche comprendenti la sulfanilamide ed altri farmaci rari. Le bende di garza sono scarse ma i partigiani conservano tutti i Paracadute per questo scopo.
Le carenze sono più visibili in LIGURIA a prescindere dalla questione delle vie di rifornimento, non è stato effettuato alcun lancio paracadutato ai Partigiani. Non si riescono ad avere cibi concentrati né bende nè molti farmaci essenziali, insieme agli anestetici.
N.B. In tutte queste aree i Partigiani mantengono piccoli ospedali in distretti sicuri e ad ogni banda sono aggregati dei dottori.
7. VESTITI:
Si possono avere vestiti ma tutte le lane sono surrogati e non si usurano (?). I partigiani nelle loro aree controllano gli articoli più essenziali come i cappotti caldi ecc. Anche gli stivali vengono controllati in questo modo e sono reperibili solo attraverso (nel testo originale c'è scritto though che significa sebbene, ma si pensa che sia un errore; voleva scrivere through che significa attraverso) i canali controllati dai Partigiani. Gli stivali buoni tipo sky costano da 1200 a 2000 lire. Gli stivalai sono estremamente abili a riparare ed ornare gli stivali.
IL SAPONE.
Estremamente scarso e costoso e quando si trova è del tutto surrogato, più che altro un abrasivo come la sabbia o la pomice.
9. IL COMBUSTIBILE.
Il paese è dappertutto ben boscoso così è abbondante il combustibile per uso domestico.
10. TRASPORTO
Nell'area Piemontese la divisione MAURI dei Badogliani ha un certo numero di mezzi di trasporto. In Liguria i Garibaldini hanno non più di una mezza dozzina di veicoli. C'è poco o niente petrolio - qualche volta i partigiani lo catturano dai Tedeschi e dai Fascisti. Nelle zone dei Garibaldini in Liguria ci sono approssimativamente 100 Muli da utilizzare. I muli in quest'area sono valutati tra le 25000 e le 50000 lire a seconda della loro forza e del loro addestramento.
11. COMUNICAZIONI
In Piemonte certe strade secondarie sono controllate dal Partigiani che sembrano muoversi ragionevolmente liberi nelle zone di CUNEO - MONDOVI – BOSSOLASCO. Per rapporti sulle demolizioni di ponti, sui blocchi stradali e sulle deviazioni fare riferimento ai rapporti del Maggiore TEMPLE e del X SERVICIO (?). Molti sentieri sono conosciuti e pattugliati dai partigiani ed ogni viaggio viene fatto a piedi. In LIGURIA le strade utilizzabili per M.T. nell'area di PIGNA - TRIORA - COLLA LANGAN sono controllate dalla 5° Brigata dei Garibaldini. La strada PIGNA - ISOLABONA - VENTIMIGLIA è interrotta sotto PIGNA dai Partigiani. Il nemico tiene aperta la TENDA - BREGLIO - VENTIMIGLIA – SAN REMO - IMPERIA come sua principale strada di rifornimento per tutte le sue forze ed artiglieria che si trovano su questo fronte.
INDUSTRIA Poco o niente ha continuato come industria nella Liguria Occidentale eccetto una certa quantità di frantoi e cantine di vino. Per il Piemonte far riferimento al Maggiore TEMPLE.